venerdì 13 gennaio 2017

E POI LA CHIAMI STORIA

Vedi che grande artista è questa vita.
Si sveglia, si trucca,
pennella i grandi occhi a gambe strette
mentre cammina là su quella strada;
amica, amante e un po' puttana,
quando si volta e tu la paghi.
Però ha la schiena nuda,
fondo di una luna,
e lei la adori;.
lanci le carte e punti ancora
anche se sai,
lo sai che perderai.
Ma poi la chiami storia,
dietro file di bottiglie, di baci, di coltelli,
la cerchi ovunque
in mezzo a vetri rotti, marciapiedi soli
ed angeli sbandati che raccontano di te.
Di favole fantastiche,
inquietudini e altre età.
E lei è di nuovo là,
con le sue scarpe in mano
tra la sabbia fredda e il mare,
dove non sai e sarai;
come una radio di notte
che si accende alle tre.
E ti sorprende,
ancora,
a far l'amore.
Con la tua storia e te.

(Andrea Improta - 2016 - Tutti i diritti riservati)
Foto dal Web 

lunedì 14 novembre 2016

SEI COSI' BELLA

Che se non fosse già Novembre ora uscirei. Ma tu non ci sei mai. C'è troppa cenere sulla portiera della mia auto e tu, lo so, sei così bella. Sai, ogni tanto sono stanco; stanco che piova ancora, degli ipocriti che parlano e poi dormono, di una pensilina che mi copre mentre aspetto. Perché dovrei aspettare? Ancora. No. Guardami bene, ti voglio. Voglio farti correre, credere, mordere i miei limiti e poi ridere. Di una bugia, di un caffè e di una stupida paura. Quando la musica stona e noi balliamo; ridi femmina, anima, donna. Tu puoi, lo sai, sei così bella. Avvelenami di una sera ubriaca e di me che ti sfilo le scarpe, perché voglio che racconti ciò che non hai detto mai. Delle tue stelle cadenti ed io ti bacio. Dei tuoi passi dispersi ed io ti stringo. Dei tuoi giochi segreti ed io ti prendo. Come se niente fosse stato fino a lá, mentre ti spoglio, ti giri e mi disegni il mondo, un peccato, un odore, un Dio. Amami ora cielo mio.

(Andrea Improta - 2016 - Tutti i diritti riservati)
Foto Web